martedì 22 ottobre 2013

San Giovanni Paolo II - "IL" Papa

Oggi è San Giovanni Paolo II.
Quel grosso corpo pallido,
vestito di rosso, non ci pareva
nemmeno lui. Quanta emozione,
quanto dolore, in quei giorni d'aprile.

Durante tutta l'agonia nell'inverno-primavera 2005, tra ricoveri, ospedalizzazioni, tracheotomie e bollettini medici ero sicuro: "Tanto non muore". Per i nati negli anni '80 - e anche per molti dei tardi anni '70 - Giovanni Paolo II era l'unico volto possibile di Papa.

L'avere un Papa italiano era da noi percepita come eventualità remota, tipo, che ne so, un presidente degli Stati Uniti di colore.

L'unico accento con cui un Papa poteva parlare era il polacco.

Il doppio nome era per noi l'assoluta normalità e non lo stravolgimento delle regole del gioco voluto, pochi anni prima, da un timido patriarca di Venezia che la storia ricorderà come un gigante.

Giovanni Paolo II era il Papa, eterno, immutabile, gigantesco Papa.

Quel 2 aprile 2005 è stato per noi uno shock.

Come se la luna si fosse spenta per sempre.

Proviamo a guardare su Youtube
alcuni video di lui, verso la fine.
Ormai ci siamo scordati di quanto
fosse ridotto male, tra il 2002 e il 2005.






Non c'eravamo arrivati preparati, contrariamente a quanto forse pensavamo di essere, avendo visto per anni il nostro Papa soffrire sempre di più, incapace di muoversi e, alla fine, persino di parlare. E quel 19 aprile 2005 vedere un altro vestito di bianco affacciarsi dalla Loggia delle Benedizioni ci ha ferito.

Ci pareva un usurpatore.

Di Papa ce ne poteva essere solo uno: e il suo nome era Giovanni Paolo. Pure la scelta del nome Benedetto ci pareva un insulto: perché non Giovanni Paolo III? Eravamo sicuri che ormai tutti i Papi si sarebbero potuti chiamare solo Giovanni Paolo, dopo l'impronta storica data dal polacco alla cattedra di Pietro.

Benedetto, il Papa dell'Amore
Ma a distanza di quasi nove anni da quel giorno, carissimo Benedetto, ti dobbiamo chiedere scusa.

Nel tuo magistero ci hai parlato di Amore, essenza stessa di Dio e persino di ogni relazione all'interno della società. E ci accorgiamo, forse, solo adesso, che Giovanni Paolo II non è stato altro che un anello di una lunga catena, iniziata con Pietro e che continuerà per sempre, una catena che rinsalda il legame tra Cristo e l'umanità.

Eppure, mi perdoneranno i quattro lettori, quell'anello, a noi ragazzi della generazione Y, ci pare un po' più brillante degli altri. E continua a brillare, anche se la sua luce è avvolta dall'atmosfera ovattata degli altari.

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