lunedì 28 dicembre 2015

Dannati Forever



Sono convintissimo che l'inferno sia tappezzato di televisori in full-HD che trasmettono 24/7 la diretta del paradiso commentata da una versione angelica di Enrico Mentana.
La vera disperazione che si assaggia all'inferno non dipende dalle fiamme o dai diavoli che ti inforcano le pubenda con prodotti dello Chef Tony, ma dal fatto che tu vedi come la gioia, l'amore e la pienezza siano davvero possibili. Stanno capitando da qualche parte. Questo sul piano teorico: per te, anima dannata, sono precluse eternamente. Non provi nemmeno invidia per i martiri che osservi spaparanzati sulla Jacuzzi a sorseggiare Martini, tanto sai che se ti trovi lì, accanto a rapinatori morti male, serial killer e parlamentari della prima repubblica la colpa è solo tua. Ogni tanto qualche diavolo si sollazza con scherzoni da quarta elementare: cambia il cartello dello stanzone in cui ti ritrovi con l'insegna "Purgatorio", alimentando così false speranze tra i morti più "freschi". Pure Licio Gelli c'è cascato l'altro ieri e ha già intentato una causa legale nei confronti del ragionier Mefisto.
Non hai nemmeno la soddisfazione di mandare a quel paese il toscano vestito di rosso che passa ogni tanto, accompagnato dall'amico poeta zombie, perché se no ti sbugiarda nella Divina Commedia. Con gli ascolti che fa Benigni meglio non rischiare figure da pirla su Rai1.
Questo succede sovente pure a chi è ancora in vita. E tra i viventi, c'è chi risponde a questi "piccoli inferni" con le droghe sintetiche, chi sabotando i fantacalci altrui, chi scrivendo inutili status su Facebook.


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